Figure professionali presenti

Figure professionali presenti

Ruoli e compiti

All’interno de “La Casa di Annetta,” quattro operatori assicurano una presenza continua, con copertura notturna, garantendo un ambiente stabile.

Si alternano in turni flessibili, concordati in équipe, mantenendo una copertura costante. Inoltre, sono presenti due Educatori Professionali, uno Psicologo esperto di problematiche adolescenziali, un Medico, un Assistente Sociale, un Consulente Legale e un Responsabile.

I compiti dell'educatore
  • accogliere il minore;
  • curare il minore;
  • lettura dei bisogni del minore e loro soddisfacimento;
  • realizzare gli obiettivi del P.E.I.;
  • relazionarsi con la famiglia;
  • relazionarsi con le agenzie educative frequentate dal minore;
  • assicurare agli ospiti una relazione significativa ed affettiva;
  • organizzare quotidianità ed attività ludico-ricreative;
  • utilizzare gli strumenti di osservazione;
  • curare e pulire la casa;
  • preparare i pasti;
  • assicurare igiene del vestiario.
I compiti dello psicologo
  • valutare la salute psichica all’ingresso del ragazzo;
  • valutare la salute psichica familiare;
  • sostenere i ragazzi con eventuali percorsi individuali.
I compiti del coordinatore
  • gestire le relazioni con gli Enti (Comune, Servizi Sociali, Tribunali, etc.);
  • verificare e monitorare il lavoro d’équipe;
  • redigere il P.E.I. con l’educatore di riferimento;
  • definire, organizzare e supervisionare i compiti di ogni singolo educatore (turni, approvvigionamento, manutenzione casa, etc.);
  • gestire le dinamiche di équipe.
I compiti dell’assistente sociale
  • occuparsi dei rapporti con le istituzioni del territorio di riferimento;
  • curare i rapporti con la famiglia degli ospiti delle Comunità e gli eventuali percorsi di autonomia e inserimento socio-lavorativo.
I compiti del consulente legale
  • fornire consulenza in merito agli aspetti giudiziari riguardanti inserimenti concordati con l’Autorità giudiziaria, a beneficio di una migliore definizione degli obiettivi di vita raggiungibili e del percorso da attuare;
  • fornire la propria assistenza presso i Tribunali e le altre istituzioni interessate.

La “Fondazione Salvira” dunque offre:

  • un servizio residenziale e semiresidenziale con totale presa in carico del ragazzo, dalla cura alla redazione del P.E.I.;
  • redazione del P.E.I.;
  • la cura della persona;
  • tutela delle cartelle educative;
  • figure educative stabili che condividono con le persone accolte tutti i momenti di vita comunitaria;
  • organizzazione di attività ludico-ricreative;
  • organizzazione di attività formative;
  • accreditamento autorizzato del servizio;
  • copertura assicurativa contro rischi e danni a terzi;
  • i rapporti con le famiglie, la storia e la provenienza dei minori accolti sono patrimonio da salvaguardare;
  • i rapporti con le Istituzioni;
  • l’integrazione con il territorio.

L’ultimo punto costituisce un altro fuoco di intervento, attraverso cui si attiveranno percorsi di esperienze; gli operatori sondano, interpellano e mettono in circuito tutte le potenzialità che il territorio offre, in termini di servizio e di soddisfacimento di qualsiasi esigenza sia presente nei ragazzi.

Il lavoro d’équipe viene monitorato settimanalmente attraverso un incontro di gruppo nel corso del quale vengono formulate e verificate le decisione educative, quelle di gestione della struttura e relative alla rete di persone ed enti pubblici e privati con i quali la Comunità collabora. Il gruppo degli operatori si avvale della professionalità di un professionista esterno che svolge funzioni di supervisione, insieme al quale si rielaborano, grazie al punto di vista esterno, le situazioni di vissuto quotidiano con i minori, i progetti educativi e si affrontano problematiche relative alle dinamiche di gruppo.

La Comunità si avvale anche della collaborazione di volontari che prestano il loro servizio di attività di supporto in base alle specifiche capacità e alla propria disponibilità. L’ingresso dei volontari nella struttura è preceduto da un percorso interno di formazione e da un periodo di prova. Il volontariato permette di rispondere in modo adeguato ed efficace al bisogno di relazioni significative con gli utenti, offre l’opportunità di lavorare sulla sperimentazione di servizi e modalità di intervento nuovi, è fonte di stimoli e permette “l’aggancio” costante con la comunità territoriale.

Ogni gruppo di volontari viene seguito dal coordinatore e nell’arco dell’anno sociale vengono impostati alcuni momenti “forti” animativo-informativi per tutti i gruppi e mensilmente incontri specifici organizzativo-formativi.

La “Fondazione Salvira” dunque offre:

  • un servizio residenziale e semiresidenziale con totale presa in carico del ragazzo, dalla cura alla redazione del P.E.I.;
  • redazione del P.E.I.;
  • la cura della persona;
  • tutela delle cartelle educative;
  • figure educative stabili che condividono con le persone accolte tutti i momenti di vita comunitaria;
  • organizzazione di attività ludico-ricreative;
  • organizzazione di attività formative;
  • accreditamento autorizzato del servizio;
  • copertura assicurativa contro rischi e danni a terzi;
  • i rapporti con le famiglie, la storia e la provenienza dei minori accolti sono patrimonio da salvaguardare;
  • i rapporti con le Istituzioni;
  • l’integrazione con il territorio.

L’ultimo punto costituisce un altro fuoco di intervento, attraverso cui si attiveranno percorsi di esperienze; gli operatori sondano, interpellano e mettono in circuito tutte le potenzialità che il territorio offre, in termini di servizio e di soddisfacimento di qualsiasi esigenza sia presente nei ragazzi.

Il lavoro d’équipe viene monitorato settimanalmente attraverso un incontro di gruppo nel corso del quale vengono formulate e verificate le decisione educative, quelle di gestione della struttura e relative alla rete di persone ed enti pubblici e privati con i quali la Comunità collabora. Il gruppo degli operatori si avvale della professionalità di un professionista esterno che svolge funzioni di supervisione, insieme al quale si rielaborano, grazie al punto di vista esterno, le situazioni di vissuto quotidiano con i minori, i progetti educativi e si affrontano problematiche relative alle dinamiche di gruppo.

La Comunità si avvale anche della collaborazione di volontari che prestano il loro servizio di attività di supporto in base alle specifiche capacità e alla propria disponibilità. L’ingresso dei volontari nella struttura è preceduto da un percorso interno di formazione e da un periodo di prova. Il volontariato permette di rispondere in modo adeguato ed efficace al bisogno di relazioni significative con gli utenti, offre l’opportunità di lavorare sulla sperimentazione di servizi e modalità di intervento nuovi, è fonte di stimoli e permette “l’aggancio” costante con la comunità territoriale.

Ogni gruppo di volontari viene seguito dal coordinatore e nell’arco dell’anno sociale vengono impostati alcuni momenti “forti” animativo-informativi per tutti i gruppi e mensilmente incontri specifici organizzativo-formativi.

Strumenti di lavoro

Riunione d’équipe

L’équipe educativa si riunisce settimanalmente in un incontro di due ore, durante il quale si discutono le dinamiche del gruppo e dei singoli utenti e la metodologia di lavoro con i minori ospiti.

Durante la riunione si rivedono collettivamente le relazioni per i Servizi Sociali, i P.E.I. e il Progetto di Comunità. La riunione d’équipe serve inoltre a organizzare la quotidianità, gli orari e tutti i vari aspetti e le varie linee lavorative.

Formazione

La figura professionale dell’educatore fonda il suo operato sulla relazione interpersonale e il lavoro in rete con altri Servizi.

Avvalendosi dei diversi enti formativi del territorio, la “Fondazione Salvira” assicura ai propri operatori un supporto formativo in grado favorire il consolidamento delle competenze pedagogiche, sanitarie e di animazione.

Supervisione

La supervisione per la comunità educativa è uno strumento indispensabile di lavoro. La supervisione dei casi avviene attraverso un lavoro di osservazione svolto dagli educatori e discusso con un consulente esterno di formazione psicologica, in un incontro mensile della durata di due ore.

La supervisione sostiene l’équipe nell’impegno costante ad adottare un modello di intervento relazionale centrato sui bisogni, sulle esigenze, sui diritti e sul rispetto dell’individualità dell’altro.

Questo sostegno porta alla realizzazione di interventi flessibili e a un’elasticità organizzativa che sono a garanzia di costanti adattamenti del progetto, necessari perché si possa rispondere ai cambiamenti evolutivi di ogni minore.

Incontri di Rete

a) Servizi Sociali

Gli educatori referenti dei vari minori e il coordinatore d’équipe incontrano periodicamente tutti i Servizi coinvolti nella progettualità legata a un minore. Fra questi, gli Assistenti Sociali di riferimento, i servizi di Neuropsichiatria ed eventuali sostegni educativi di territorio. In questi incontri si discute l’andamento del progetto, si verificano i risultati raggiunti e quelli ancora da conseguire ed eventualmente si apportano delle modifiche al percorso progettuale.

Queste riunioni sono inoltre l’occasione per fare una verifica intermedia anche sul nucleo familiare del minore coinvolto. In un’ottica di partecipazione e coinvolgimento del minore nella costruzione del progetto e nel percorso progettuale, gli educatori si occupano di organizzare momenti di incontro e di confronto anche fra il minore e i Servizi di riferimento, in alcuni casi partecipando essi stessi all’incontro, in altri fornendo al minore la possibilità di poter avere colloqui individuali periodici con il proprio Assistente Sociale.

b) Servizi scolastici
Un’altra tipologia di incontro di rete avviene fra l’équipe educativa e i servizi scolastici, per verificare l’andamento scolastico dei minori, per discutere eventuali difficoltà (da ambo le parti) e per pianificare una linea di azione comune, finalizzata a un inserimento sereno e proficuo del minore nel contesto scolastico.

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